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COMUNICATI STAMPA

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15 giugno 2023

B.F.PINKERTON IN MADAMA BUTTERFLY BY GIACOMO PUCCINI

Luciano Ganci è Pinkerton in Madama ButterflyTeatro dell’Opera di Roma 17, 22, 25 giugno.

Il tenore Luciano Ganci continua a proporre all’Opera di Romauna serie ininterrotta di sue parti distintive. Dal novembre 2022 ad oggi è stato, nel teatro della sua città, Cavaradossi, Radamès e Canio, il 17/22/25 giugno sarà Pinkerton nellaMadama Butterflycon regia diÀlex Ollé(La Fura dels Baus), scene diAlfons Flores, costumi diLluc Castells, luci diMarco Filibecke video diFranc Aleu. Il MaestroRoberto Abbadodirigerà l'Orchestra e il Coro dell'Opera di Roma.«Parafrasando Hegel -‘Non c'è niente di più profondo di ciò che appare in superficie’ -, inMadama ButterflyPuccini ha voluto rendere profondo il concetto di assurda superficialità di Pinkerton donandogli un ruolo tanto maestoso per bellezza vocale quanto infimo e superficiale nel pensiero e nel comportamento in questa tragica storia»,ha dichiarato LucianoGanci.«La superficialità del ‘lo fanno tutti, lo faccio anch’io’ che ancora oggi caratterizza le nefandezze della cronaca, segno evidente che continuiamo a non imparare dalla storia e che il progresso è stato solo tecnologico e non umano, fa di Pinkerton una vittima e un carnefice; vittima degli usi del periodo assolutamente esecrabili e quindi di se stesso e della sua mancanza di discernimento, anche dovuta alla giovanissima età, e carnefice di un sogno, di un amore, di una cultura a lui lontana e per questo ritenuta inferiore e quindi non degna di rispetto.Non può essere odiato dal principio, va anche amato, deve risultare anche simpatico. Non odiamo Pinkerton prima del secondo atto, non potremmo godere della storia di questa meravigliosa opera e di un personaggio che è condannato al ricordo di quel che la sua superficialità ha creato vedendo Cio-Cio-San morta fra le sue braccia e il figlio da lei avuto. Porterà la colpa mai troppo espiata di una società che, seppur nella forma mutata, a distanza di oltre un secolo non ha ancora compreso il valore del rispetto delle altrui culture e delle donne. Quella di Pinkerton è una parte che ultimamente si è affacciata nel mio percorso con relativa frequenza e che interpreto con enorme piacere perché adoro essere scanzonato sul palcoscenico e far vivere una freschezza a un personaggio che non posso assolvere negli atti, ma sento di ammirare per le note che Giacomo Puccini ha voluto donargli. Il vile entra soltanto nel terzo atto, prima fatemelo godere tutto per farlo godere al pubblico. Verrà condannato da tutti, ma lasciamolo sbagliare per tutto il primo atto, la musica lo merita!»

20 maggio 2023

MANZONI150

Luciano Ganci canta nella Messa di Requiem di Verdi

Duomo di Milano Lunedì 22 maggio ore 19

Il "Maggio manzoniano in Duomo", in corso a Milano dal 9 maggio, culminerà il 22 maggio – nel giorno del 150° anniversario della morte di Manzoni – con la lettura dei capitoli XX e XXI dei Promessi Sposi e la successiva esecuzione del Requiem di Verdi affidata all'Orchestra Sinfonica e al Coro Sinfonico di Milano diretti da Riccardo Frizza e ai solisti Luciano Ganci, Serena Farnocchia, Anna Maria Chiuri e Luiz-Ottavio Faria.

Luciano Ganci ha dichiarato: «Sono onorato di dare voce al tenore nel Requiem di Verdi che sarà l’evento culminante delle celebrazioni che Milano sta dedicando al 150° anniversario della morte di Manzoni. Con la Messa di Requiem di Verdi mi confronto da tanti anni perché essa non è soltanto una magnifica opera sinfonico-corale ma una vera e propria esperienza spirituale alla quale piegare la propria voce nella forma più alta di meditazione: la preghiera. Rappresenta un percorso che inizia e finisce con un pianissimo, così come accade nel ventre materno quando si genera una vita, parimenti come l’ultimo respiro che saluta questo mondo. In mezzo la vita, i sentimenti, le paure, i dolori e le gioie. È indelebile il ricordo del mio primo Requiem perché durante le prove al Teatro Verdi di Trieste venne eletto Papa Francesco, successivamente l’ho eseguito all’Auditorium della Conciliazione di Roma e sempre a Roma all’Ara Coeli con il compianto Maestro Gelmetti, poi al Teatro Petruzzelli di Bari, al Teatro di Lecce e ultimamente a Lisbona, al Teatro de Sao Carlos. Cantarlo nel Duomo di Milano è un altro straordinario approdo del quale ringrazio chi mi ha voluto invitare».

Il concerto è organizzato dal Comitato milanese dell’Istituto Nazionale per la storia del Risorgimento in Italia con la partecipazione della Veneranda Fabbrica del Duomo e dell’Orchestra Sinfonica di Milano e il sostegno della Fondazione Per Milano.

L'evento sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube "Duomo Milano TV" e in differita il 29 maggio su Classica HD (Sky, Canale 136).

7 maggio 2023

ILDEMARO IN DALINDA DI DONIZETTI

Prima assoluta dell'edizione critica Domenica 14 maggio, ore 19:00 | Berlino, Konzerthaus

È la sua prima volta al Konzerthaus di Berlino dopo cinque anni e la sua prima volta nel ruolo di Ildemaro in Dalinda, mai eseguita prima e portata in scena per la sua prima assoluta in una nuova edizione critica. Luciano Ganci è orgoglioso di prendere parte a questa produzione nel ruolo del personaggio maschile a cui il compositore ha dedicato alcuni dei momenti più intensi dell'opera. L'evento è atteso con impazienza dagli amanti della musica di tutto il mondo, dagli accademici e dagli appassionati di Donizetti, e ci sarà solo una rappresentazione il 14 maggio, diretta da Felix Krieger alla guida del Chor und Orchester der Berliner Operngruppe, con allestimenti scenici di Giulia Randazzo.

Luciano Ganci afferma: "Quando mi è stata offerta l'opportunità di prendere parte alla prima esecuzione di Dalinda, ho deciso dopo molte riflessioni di accettare la sfida e cogliere questo momento nella storia dell'opera che riporterà in vita un'opera che non ha mai visto la luce del giorno. Dalinda fu scritta da Donizetti nel tentativo di eludere la censura borbonica alla quale la sua Lucrezia Borgia fu sottoposta nonostante fosse stata messa in scena alla Scala nel 1833. Non solo Donizetti insistette affinché venissero apportate modifiche radicali al libretto di Romani, ma decise anche di rielaborare la partitura in tutto, apportando significative modifiche sia all'ambientazione che ai personaggi. Tutto fu vano, poiché Dalinda non ottenne nemmeno l'approvazione al teatro San Carlo. Dopo di ciò, il destino della partitura includeva il suo smembramento e la vendita dei suoi autografi.

L'edizione critica ha ripristinato Dalinda nella sua forma integrale, consentendone finalmente l'esecuzione, quasi due secoli dopo la sua composizione. L'opera include gran parte della musica di Lucrezia Borgia, rielaborata con diverse modifiche significative unite ad altre musiche appositamente composte, in particolare nel terzo atto: la lunga e bellissima aria con la sua cabaletta per Ildemaro, un coro femminile profondamente intenso e l'arioso che Ildemaro canta prima di morire. In sostanza, Dalinda si libera dal suo modello originale, acquisendo parzialmente una sua identità e rappresenta una sorprendente riflessione sulla contemporaneità".

8 marzo 2023

Luciano Ganci torna al Teatro dell'Opera di Roma per il suo debutto teatrale come Canio in Pagliacci

Spettacoli il 14, 16, 17 e 19 marzo.

Luciano Ganci fa il suo debutto teatrale nel ruolo di Canio in Pagliacci al Teatro dell'Opera di Roma. Il tenore romano ha già cantato questo ruolo in una registrazione pubblicata nel 2021 ed è ora destinato a diventare un altro dei suoi ruoli principali nel suo quarto opera consecutivo al Teatro Costanzi negli ultimi mesi, dal novembre 2022.

"Dopo aver registrato qualche anno fa e aver poi lasciato tempo affinché Canio crescesse nel mio cuore e nella mia anima, finalmente mi esibisco sul palcoscenico del teatro romano come il capo della compagnia teatrale comica", afferma Luciano Ganci. "Canio è un personaggio incredibile da interpretare perché incarna tutto il dramma della vita di un artista. Piuttosto che semplicemente cantare, trasforma l'intero fenomeno della vita sul palco in canto, sottolineando che la differenza tra realtà e finzione è così minima che spesso si sovrappongono, mescolando e offuscando la verità.

Vedo Canio come un essere sensibile, soprattutto debole, costretto a indossare la maschera dell'autoritario malvagio come scudo. È un cattivo che non si rende conto di esserlo fino a quando non diventa vittima di un amore disperato. "Un amore così grande" per la sua Nedda si trasforma in istinto omicida, il segno finale di debolezza in una persona che non capisce dove finisce il dramma e inizia la vita reale.

È un servo, quasi uno schiavo, del pubblico che vuole solo vedere il suo "viso imbiancato di bianco" e ridere ed essere intrattenuti, senza preoccuparsi della persona davanti a loro che è malata di cuore. È il manifesto del teatro, dell'artista e dello stato fragile in cui tutti noi viviamo fino alla fine dei nostri giorni".

Questa produzione e allestimento scenico di Franco Zeffirelli sono stati ripresi da Stefano Trespidi e rimontati per il centenario della nascita dell'artista fiorentino, con costumi di Raimonda Gaetani e la direzione d'orchestra e del coro di Daniel Oren del Teatro dell'Opera di Roma.

Luciano Ganci salirà sul palco per le rappresentazioni il 14, 16, 17 e 19 marzo.

29 gennaio 2023

Luciano Ganci torna al Teatro dell'Opera di Roma Radamès in Aida

Spettacoli il 2, 5, 7 e 11 febbraio

Il tenore romano, Luciano Ganci, è stato una presenza costante sul palcoscenico qui nella stagione 2022/2023 sin dallo scorso novembre, quando ha cantato come Cavaradossi per la prima volta nel teatro della sua città natale. La collaborazione continua e all'inizio di quest'anno, nel 2023, torna al Teatro Costanzi, in febbraio come Radamès in Aida, e a marzo come Canio in I pagliacci.

Questa nuova produzione di Aida dell'Opera di Roma beneficia della regia e coreografia di Davide Livermore, scenografia di Giò Forma, costumi di Gianluca Falaschi, illuminazione di Antonio Castro e video di D-WOK. Michele Mariotti dirige l'orchestra e il coro preparato da Ciro Visco.

"Tornare a cantare come Radamès mi dà grande gioia ed è, soprattutto, una bella sfida personale", dice Ganci. "In questa straordinariamente bella opera, amo mettere alla prova la mia ricerca vocale e psicologica su un personaggio e ciò mi offre sempre nuove idee su cui riflettere. Avere l'opportunità di cantare questo ruolo nel mio teatro 'di casa' sotto la guida di un grande direttore d'orchestra e di un regista altrettanto grande è ancora più stimolante, perché posso aggiungere preziose suggestioni e intuizioni personali di altri due artisti alla mia ricerca. Mettere piede sul palco del Teatro Costanzi è sempre estremamente emozionante per un romano e essere sul palco con colleghi così straordinari e con persone che hanno condiviso con me tanti momenti meravigliosi in passato e che ho ritrovato nel coro e tra il personale tecnico, mi fa sentire ancora di più a casa. Amo dire che Radamès è nel mio sangue, perché sono nato nella zona nota come 'Piramide', quindi darò il massimo per la mia città, per questo teatro e per Verdi!"

Luciano Ganci canta nelle rappresentazioni il 2, 5, 7 e 11 febbraio.

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